Questo è quanto ha stabilito la Corte di giustizia il 28 novembre scorso con la sentenza nella causa C-328/17, confermando così la linea interpretativa dei giudici amministrativi italiani. La Corte, ritiene che la partecipazione a un procedimento di aggiudicazione di un appalto può, in linea di principio, «validamente costituire una condizione» che deve essere soddisfatta per dimostrare che il soggetto coinvolto ha interesse a ricorrere contro la procedura. Occorre ricordare però che ci sono dei casi per i quali ancora l’operatore economico potrà, cioè, fare ricorso «nelle ipotesi in cui tale offerta era oggettivamente impossibile», per esempio, per la presenza nel bando «di clausole immediatamente escludenti o di clausole che impongono oneri manifestamente incomprensibili o del tutto sproporzionati o che rendono impossibile la stessa formulazione dell’offerta.