Rti sovrabbondanti ammesse ma con verifica della stazione appaltanti su profili anticoncorrenziali

Il TAR Lazio-Roma, sez. III, nella pronuncia del  2 febbraio 2022 n. 1255 affronta la questione annosa della partecipazione alle gare della ATI soprabbondanti con riferimento ai profili anticoncorrenziali e della eccessiva compressione del confronto competitivo. Si legge nella sentenza “ Si evidenzia che la giurisprudenza amministrativa , l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e l’Autorità Nazionale Anticorruzione, hanno affermato che la partecipazione alle gare da parte di imprese riunite in raggruppamenti temporanei sovrabbondanti non è vietata in via generale dall’ordinamento, venendo in rilievo il favor del diritto europeo per la partecipazione alle gare da parte di soggetti riuniti, a prescindere dalla forma giuridica prescelta per l’aggregazione.
Quindi, ad essere vietato non è, ex se, il sovradimensionamento del RTI, ma solo l’utilizzo di tale strumento giuridico per finalità anticoncorrenziali. Vale, inoltre, ricordare, che la valutazione in ordine all’eventuale sussistenza di profili anticoncorrenziali di un RTI è demandata alla stazione appaltante .
Nel caso di specie l’operato di OMISSIS risulta pienamente legittimo, in quanto la stazione appaltante, in seguito all’aggiudicazione, ha formulato un apposito quesito al RTI aggiudicatario per svolgere in concreto il vaglio sui possibili profili anticoncorrenziali. Tale verifica si è appuntata sul razionale economico sottostante alla decisione delle società controinteressate di partecipare in forma aggregata. Le risposte fornite hanno messo in luce che la scelta è stata assunta per ragioni di carattere organizzativo, operativo e gestionale, presentando una diretta correlazione con la necessità di soddisfare i requisiti di partecipazione previsti dalla lex specialis.